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Friday 23 August 2013

Focus sul Rostov capolista.



Proviamo un attimo a guardare l'attuale classifica della Russian Premier League. Come capolista, stranamente, non troviamo ne Zenit ne CSKA, tanto per dire due squadre che recentemente si sono assicurate il titolo. Al loro posto, infatti, c'è una squadra che a molti, soprattutto a quelli poco esperti di calcio russo, non direbbe niente. E' il Rostov, squadra dell'omonima città che sta venendo alla ribalta in queste prime giornate di massimo campionato russo grazie a diversi fattori che analizzeremo. Tanto per farvi capire quanto è storico per loro questo inizio, vi anticipo che non erano così in alto dal 1998 quando a fine stagione riuscirono ad arrivare sesti. Si chiamavano ancora Rostselmash e in rosa avevano perso due pilastri come Loskov, finito alla Lokomotiv Mosca, e Maslov, autentica leggenda da quelle parti. Nonostante questo, riuscirono nell'impresa grazie alla sapiente guida di Sergey Andreev, che dopo aver fatto sfracelli come giocatore sul Don, riuscì ad imporsi anche come allenatore. E non solo, giocarono anche nella Coppa Intertoto, dove in semifinale vennero eliminati dalla Juventus con un totale di 9 a 1. Ora la situazione, con le dovute proporzioni, è molto simile. L'ultimo trofeo (quasi) vinto è la Kubok Rossii del 2003 dove riuscirono ad arrivare sino in finale, persa però per 1 a 0 contro lo Spartak Mosca. In Coppa recentemente, tuttavia, sono riusciti a ottenere risultati gratificanti, arrivando per ben volte di fila (nelle ultime due edizioni) sino alle semifinali. Promossi nel 2007 nella massima serie russa grazie ad un grande cammino in Pervij Division, la società gialloblu non ha mai negato che il loro sogno sarebbe quello di andare in Europa. Per un motivo o per un altro, questo non è mai successo, sino a oggi. 

Nella scorso stagione evitarono la retrocessione solo grazie ai play-off, facilmente archiviati contro lo SKA-Energya Khabarovsk, grazie a un Lazovic in gran forma. Da li, la società è stata chiara: basta rischi del genere. Prima di tutto un ultimatum all'allenatore, il "Conte" Bozovic, se deludi ancora ti mandiamo via, con l'avviso che viene recepito forte e chiaro. Poi è toccato al mercato: tanti rinforzi e tutti di qualità, in grado di sostituire le partenze eccellenti, su tutte quelle di Getigezhev direzione Kazan e Lazovic, tornato a San Pietroburgo dopo il prestito. Al loro posto rispettivamente l'interessante Hrvoje Milic dall'Istra, già nel giro della nazionale croata, e Artem Dzyuba, in prestito dallo Spartak Mosca arrivato con il chiaro intento di tornare sui suoi livelli. Non è finita qui, però. Dentro anche Ananidze sempre dallo Spartak in cerca di un maggior minutaggio e l'esperto Amelchenko dalla Lokomotiv, il quale torna sul Don a distanza di anni. A questi va aggiunta anche la solida base presente in precedenza. 


In porta Pletikosa non merita presentazioni, capitano e presenza fissa della nazionale croata. Sulla destra l'esperto Lolo è una garanza di quantità e qualità al servizio della squadra. In mezzo alla difesa due dei tre gioielli della squadra: Dyakov e Xulu. Entrambi giovani, di prospettiva e con molto talento. Del primo ve ne abbiamo già parlato e non nascondiamo il sogno che un giorno possa tornare a Cherkizovo. Il secondo è un sudafricano sconosciuto ai più. Nonostante ciò, ha dimostrato di essere molto affidabile tanto da guadagnarsi il posto da titolare. Chiude il reparto arretrato il già citato Milic. In mezzo al campo Sheshukov e Gatskan sono una coppia che si completa, in grado sia di 'menare' che di giostrare la manovra. Arriva poi la trequarti, che molte compagine della RPL invidiano. Sulla destra l'eclettico Kalachev, perno della nazionale bielorussa. In mezzo il terzo gioiello: Kanga. Nato nel Gabon, è l'ennesima scommessa vinta dalla dirigenza dei 'Selmashi'. Trequartista dalla grande tecnica e dalla grande intelligenza tattica, se continua così a breve le big russe faranno una vera e propria asta per assicurarsi le sue prestazioni. Chiude Poloz, cresciuto nella Lokomotiv e che a Rostov sta facendo davvero bene. Come centravanti Dzyuba ha confermato le attese e i numeri lo confermano: 7 reti in 5 gare, non male. E se i titolari non bastassero ci sono anche delle signore riserve. Da Agalarov, jolly di difesa e scarto dell'Anzhi, a Ananidze, arma letale sia dall'inizio che a partite in corso. Passando per gli interessanti Vasilyev e Kireev, agli esperti Holenda e Sinama-Pongolle

L'inizio di stagione non ha fatto che confermare le attese: 13 punti in 5 match. Il calendario è stato si benevolo, ma la squadra di Bozovic gioca un grande calcio. Su tutti i successi da segnalare quello di Makhachkala, il quale si dice abbia dato inizio alla 'rivoluzione daghestana'. All'Olimp-2 ora si sogna veramente. Ora, tuttavia, il calendario si fa veramente duro. Lokomotiv, Dinamo e CSKA (tutte in trasferta) e poi lo Zenit sula Mar Nero. Vedremo di che pasta sono fatti, intanto si godono il primato.

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